Turismo di prossimità

“Osservare” e “vedere” non sono sinonimi e rimandano a esperienze percettive differenti.

Il Turismo di prossimità è un’esperienza di osservazione. Si tratta di riscoprire luoghi vicini, spesso sottovalutati, approfondendoli e rivisitandoli da punti di vista nuovi. Possiamo attraversare per anni quotidianamente un territorio in treno e auto, tanto che divenga parte della nostra geografia interiore, pensando di conoscerlo. Possiamo attraversare per decenni la nostra città in metropolitana senza averla incontrata affatto. Quindi i Turismo di prossimità presuppone un’esperienza inedita rispetto ad un oggetto –il territorio ove viviamo- che abbiamo la sensazione di conoscere a fondo.

Il Turismo di prossimità propone percorsi di approfondimento rispettosi del contesto e degli equilibri ecologici, riservati a piccoli gruppi. Mira a stimolare l’osservazione e in generale le potenzialità percettive, valorizzando il portato, l’esperienza e il substrato culturale di ciascuno. La comprensione di un territorio non evita quindi l’analisi degli aspetti critici, ma la integra in una narrazione che da individuale diviene via via collettiva. Si tratta di un percorso di riscoperta dei luoghi topici del territorio che privilegia le reti locali e la sostenibilità.

La narrazione deve affrontare il tema della storia del territorio. Fondamentale di questo punto di vista è l’incontro con i testimonial, persone che hanno approfondito particolari aspetti del tema o sono stati protagonisti di eventi o progetti significativi. Una biblioteca ad uno sguardo distratto appare solo un ammasso di libri e può aprirsi ai propri tesori solo grazie alla mediazione di quanti la conoscono. I testimonial sviluppano ambiti naturalistici, storici, artistici, culturali, ecologici.

  • Naturalistici: si tratta di approfondire le caratteristiche del territorio in termini di biodiversità, fauna e flora locali. Quali specie sia autoctone e quali importate, le caratteristiche geologiche, climatiche e del suolo.
  • Un luogo è anche la sua storia. Si tratta di trasmettere un profilo del susseguirsi degli insediamenti umani, delle forme di governo di territorio e degli avvenimenti che lo hanno segnato, con particolare attenzione all’interpretazione delle testimonianze architettoniche.
  • Artistici: oltre alle opere più autorevoli e famose, il territorio, se di antico insediamento, racchiude molteplici tesori inerenti l’arte popolare o artisti detti “minori”, ma fortemente legati alla sua storia. Un ambito inoltre spesso ignorato riguarda l’arte contemporanea, quindi l’esplorazione di gallerie, centri di promozione culturale o quartieri e villaggi che ospitano murales e graffiti.
  • La cultura di un territorio è una delle caratteristiche fondamentali, che non si esaurisce negli aspetti folkloristici. Si tratta di una sintesi, che riguarda usi e costumi, attività artigianali, espressioni artistiche e soprattutto la storia di un luogo. Oltre all’osservazione, il percorso propone l’incontro con le comunità locali e con testimonial che abbiamo partecipato a progetti specifici. La cultura locale è inoltre legata alle manifestazioni religiose e laiche, alle sagre e alle feste di piazza.
  • Ecologia: parola icona del nostro tempo, significativamente inflazionata. Nel contesto del turismo di prossimità l’attenzione all’equilibrio uomo – ambiente è comunque centrale. Si tratta di comprendere quanto le attività antropiche abbiano nel passato e stiano nel presente modificando il territorio. Quale siano le fonti di inquinamento e, laddove necessario, se siano stati attivati interventi di bonifica. Particolare attenzione è rivolta al tema dell’impatto architettonico e della presenza di costruzioni abusive e dei cosiddetti “ecomostri”. D’altro lato è necessario dedicare uni spazio mirato al tema del cambiamento climatico e delle sue conseguenze a livello locale.

“Prossimità” si contrappone a “remoto”. In sostanza propone la valorizzazione del luogo di vita, particolarmente evidente in un luogo ricchissimo di natura quanto di cultura come l’Italia, alla ricerca di un esotismo di facciata. Alla convinzione che stimoli e ambiti d’interesse possano ritrovarsi solo in luoghi lontani, alimentando un meccanismo di consumo del viaggio. Si tratta di “portare a casa” più immagini possibili, con un elogio alla velocità e una dinamica più agonistica che esperienziale. Quindi il Turismo di prossimità richiama la categoria della lentezza, e con questa l’approfondimento, il cammino, l’incontro, l’osservazione.

Un capitolo specifico per l’esplorazione del territorio riguarda la cucina. Si tratta di incontrare i produttori locali – la filiera a chilometro zero- e comprendere l’evoluzione delle colture, quanto delle specie d’allevamento. Il Turismo di Prossimità privilegia le aziende biologiche, quanto le piccole fattorie improntate al rispetto dell’ambiente. In tale prospettiva, particolare interesse rivestono gli impianti sperimentali, le ricerche sulle sementi e gli animali da allevamento originali. La cucina deve essere ovviamente sperimentata, proponendo una rete selezionata di piccoli ristoratori.

L’incontro con il territorio è inoltre legato alla partecipazione ai suoi eventi. Si tratta di sagre, feste popolari festival, riproposti quale occasione d’incontro dal vivo con la cultura locale. Infatti le sagre risultano spesso legate a leggende o avvenimenti storici più o meno remoti, di inestimabile valore per comprendere la storia locale.

Musica, teatro, maschere esprimono spesso creatività e tradizioni antiche. Il TdP è portatore di una valorizzazione della cultura locale e può contribuire alla sua preservazione.

Muoversi a piedi è di per sé un elogio all’ ambiente, alla ricerca e all’ approfondimento. Il TdP privilegia i mezzi di trasporto meno impattanti per l’ambiente: treno, barca, carri a trazione animale. D’altro lato si rivolge alla rete dei ristoratori e dei B&B, spesso legati a progetti di riabilitazione di borghi ed edifici in disuso. Anche a questo riguardo, si tratta di valorizzare le esperienze più innovative e sostenibili per diffondere una cultura di reale difesa del territorio.